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Intervista MLFM — Stefano Scotti Fondatore internet4dev

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1. Come e quando nasce il progetto del digital divide?

Nel 2003 MLFM (www.mlfm.it) avviava un progetto per l’inclusione sociale dei giovani della comunità di Muhura in Ruanda. Era una risposta al genocidio ruandese del 1994, il Paese si stava ricostruendo ed era importante creare dei progetti dove i Ruandesi potessero collaborare tra loro e comunicare con il resto del mondo.
L’ICT con Internet e i computer diventano dei mezzi fondamentali per ampliare le conoscenze, acquisire capacità, comunicare, fare rete e collaborare on line. Con questo progetto la comunità remota di Muhura si è aperta ad un mondo più ampio e il processo ha sicuramente avuto un forte impatto sull’inclusione dei giovani del posto.
Gli effetti sono stati benefici:
- dal 2010 uno studente Eric Umuhoza della scuola di Muhura è un ingegnere informatico laureato al Politecnico di Milano,
- la scuola di Muhura dal 2009 ha aperto una sezione informatica,
- la corrente elettrica è arrivata nel marzo 2011 grazie a MLFM, un altro segno che lo sviluppo, iniziato negli anni 80 con la realizzazione di un acquedotto è inarrestabile e direi che sembra esponenziale vedendo i risultati nel tempo.
Dall’esperienza di Muhura siamo andati avanti credendo che il modello Internet, PC, formazione al loro utilizzo, collaborazione on line fosse vincente per le ricadute sullo sviluppo culturale, sociale ed economico dei siti di intervento. Per meglio gestire le connessioni a Internet delle realtà remote in cui operiamo, abbiamo creato internet4dev (www.internet4dev.org) nel febbraio 2011, una sezione di MLFM che consente a tutti gli enti e le realtà no Profit di risolvere problemi di connettività a Internet nelle realtà rurali dei PVS laddove la connessione arriva solo via satellite.


2. Fini del progetto?

internet4dev vuole essere uno strumento per rendere maggiormente accessibile la connettività ad Internet alle realtà remote dei PVS. Purtroppo le realtà isolate, soffrono di possibilità di connessione a Internet e vengono dette digital dividizzate. Laddove interveniamo spesso non funziona il telefonino o funziona male. La connessione a Internet che portiamo cambia le possibilità comunicative del sito che può iniziare ad avviare delle attività di elaborazione e raccolta dati diventando protagonista dello sviluppo. Un’altra applicazione che realizziamo è il supporto a distanza, molti problemi tecnici e logistici possono essere risolti con una comunicazione facilitata e quindi la collaborazione on line diventa un passo fondamentale protagonista nello sviluppo. Per esempio oggi l’Ospedale FOMULAC di Katana in Congo mette in comunicazione medici e infermieri italiani e congolesi grazie al progetto di Telemedicina realizzato da MLFM.


3. Risultati raggiunti e da raggiungere (in particolare nelle regioni dove è stato maggiore l’intervento)?

Internet4dev ad oggi fornisce connettività in 11 siti, 9 in RD Congo, 1 in Rwanda e 1 ad Haiti. In ogni sito abbiamo una massa critica di 100 persone che possono accedere ad Internet saltuariamente perché non abitano vicino alla connessione e si recano a piedi magari dopo aver camminato per 30 minuti un’ora. Nella località di Kamituga la gente fa anche 2 ore a piedi, ma quello è un posto remotissimo dove per arrivarci da Bukavu, la nostra base in RD Cong,o ci vogliono 8 ore di auto, senza imprevisti. Poi attorno alla connessione ci sono di norma dalle 20 alle 30 persone che hanno un accesso stabile, trattasi del personale delle scuole degli ospedali, delle missioni dove interveniamo. I numeri per cui arrivano ad un centinaio di persone a sito, se lo confrontiamo alla connessione di casa nostra in Italia è tutta’altra cosa! Il nostro obiettivo è cercare di continuare in questa direzione e rispondere alle esigenze della gente che oggi è isolata e vuole conoscere il mondo di Internet per poter accedere alle sue potenzialità.


4. Difficoltà nella realizzazione ?

Tantissime! Dal momento in cui avviene un richiesta al momento in cui si scarica il primo bit a parabola installata possono passare uno/due mesi nel caso migliore. Il pacco viene assemblato in Italia, viene spedito via area in posti remoti dove spesso i piccoli aerei che ci arrivano non sempre hanno lo spazio per ospitare le attrezzature. Ma l’Africa a volte ci stupisce per come dei problemi che sembrano impossibili arrivino ad una soluzione. E la soddisfazione è veramente tanta. Importante è essere ben organizzati e non raggiungere questi posti remoti senza le adeguate attrezzature e competenze tecniche. I nostri tecnici passano intere giornate sotto il sole dell’equatore sui tetti di Missioni, Scuole ed Ospedali a puntare parabole in comunicazione con l’Italia che indica i parametri di qualità della connessione. Alla fine quando si accede ad Internet è una festa. Recentemente a Kamituga dopo l’installazione di una parabola Radio Mendeleo ha riportato la notizia ed un tedesco che lavora all’Ospedale locale dopo aver usato la connessione ha detto: “Questi Italiani hanno fatto una cosa troppo bella, dobbiamo assolutamente regalargli dei fiori!”.


5. Ci saranno in futuro progetti da legare a quello attuale?

In futuro il progetto dovrebbe allargarsi ulteriormente, in quanto potrebbe prevedere l’inserimento di attività formative e di found raising ad hoc. Sicuramente stiamo cercando di legare internet4dev ai Laboratori sviluppati per la ST Foundation nell’ambito del DU Program. Resta il nostro obiettivo di installare il maggior numero di parabole possibile nella zona in cui sono cominciati i lavori (Rwanda, Congo ed Haiti).


6. Finanziamenti?

Ogni intervento e quindi ogni parabola ha la propria storia di finanziamenti. MLFM non può coprire tutti i costi di tutte le parabole. Di norma chiediamo ai siti di arrivare già con una linea di finanziamento che può essere utilizzata. Noi teniamo molto a far crescere le competenze del sito nella gestione dei nostri sistemi, ovvero la sostenibilità del progetto. Non ha senso installare un apparato che al primo intoppo resta fermo sino ad un nostro successivo intervento. Più il sito è autonomo e più il nostro intervento ha avuto successo e questo non solo tecnicamente, ma anche finanziariamente. Ricordo sempre un bel progetto di Padre Franco Bordignon un noto Saveriano di Bukavu che riesce a ridistribuire la nostra connessione a 60 realtà diverse. Ognuno da un piccolo contributo mensili e tutti hanno Internet. Padre Franco ha dei validi tecnici, che abbiamo formato sui nostri sistemi e che assicurano la gestione della rete. Questo è un progetto che ci piace e incoraggiamo!


7. Collaborazioni nella realizzazione?

Le nostre giornate di installazione sono sempre accompagnate dal supporto con l’Italia. Oltre ai problemi tecnici ci sono i problemi amministrativi, di logistica e di scelta delle soluzioni. In questa avventura ci hanno aiutato molto la società Netdish / Space Dynamics nelle persone di 
- Nicola Baldo (Amm.re),
- Sandro Sillich (Direttore Tecnico NOC)
- Elisa Finotti (NOC Manager)
- Denis Martignon (NOC Operator)
- Enrico Fraschetti (Account Manager)
e tutto lo staff Amministrativo che io e MLFM ringraziamo sentitamente.

09 Maggio 2011